Se si tratta si una sindrome
del tunnel carpale di lieve entità il trattamento
è conservativo. Applicazioni fredde,
antinfiammatori locali ed il porto di un tutore
semirigido nel periodo di riposo notturno per evitare
le posizioni viziose del polso. Si dovranno evitare
quei movimenti e lavori che sovraccaricano i tendini
flessori delle dita.
Nella fase dubbia, ma non ancore grave, si possono
iniettare dei corticostroidi cristallini nel canale
del carpo, oltre ai provvedimenti conservativi sopraccitati.
Nei casi più gravi e laddove la elettroneuro-miografia
è positiva, si dovrà procedere alla
decompressione
chirurgica del canale del carpo. L'operazione
consiste nel tagliare il legamento che forma il
tetto del canale del carpo in maniera da ridurre
la pressione interna e da permettere al nervo mediano
di rilassarsi.
L'operazione la si fa in anestesia loco-regionale
nella ascella. La cute la si incide al palmo, se
si sceglie la metodica detta a cielo aperto, oppure
la si incide sulla linea di piega del polso, se
si sceglie la tecnica detta endoscopica. Segue un
periodo di fissazione in gesso del polso della durata
di 10 giorni ovverosia fino alla asportazione dei
punti.
I disturbi soggettivi (assopimento notturno) passano
subito e già nella notte susseguente all'operazione
il paziente sente un grande sollievo. Spesso la
cicatrice al palmo della mano rimane rigida e dolente
per alcune settimane e necessita intensi massaggi.
La sensibilità in gran parte ritorna subito
dopo l'intervento ma nei casi più gravi necessiterà
un periodo di tempo molto lungo, fino a una decina
di mesi. In linea di massima il decorso postoperatorio
si risolve spontaneamente e favorevolmente senza
necessitare di particolari terapie. Nei casi molto
gravi non vi sarà il recupero completo della
sensibilità ma comunque dopo l'operazione
i disturbi soggettivi notturni passeranno.
Disegno 3
Lo scopo dell'intervento chirurgico è di
aprire il legamento traverso del carpo per permettere
al nervo mediano di avere più spazio nel
canale del carpo.